Il punto di vista – #PdV
Cronaca del lockdown
La clausura, periodo orribile che di buono (forse) ci ha offerto il tempo per poter fare una riflessione sul nostro quotidiano. Così, giorno dopo giorno, la mente si apre a nuovi stimoli e il fotografo si reinventa, mentre l’uomo scopre un nuovo rapporto con la propria figlia. Un racconto molto personale, che Enrico, inguaribile ottimista, ha voluto condividere con noi!
Imedia passano continuamente notizie devastanti, ci comunicano che è un momento transitorio, seppur orrendo, e noi cerchiamo di fare la nostra parte. Restiamo a casa, per noi e per gli altri.
Bisogna rimanere distanti dai nostri affetti, non è semplice, ma lo facciamo anche per loro e per i nostri amici più deboli.
E’ ancora inverno, quando tutto ha avuto inizio inizio, ma l’inverno si allontana e lascia spazio alla primavera. Sì, è tempo di cambiamento e sarà così anche per questo bruttissimo momento; anche lui sta cambiando, raggiungendo la sua fase di picco per poi finire, al più presto…andrà tutto bene.
Stanchi di queste brutte notizie spegniamo le televisioni e ci spostiamo sui balconi, fuori la primavera avanza e la Natura, ignara di tutto quello che sta succedendo, continua il suo corso. Aperta la finestra non si può rimanere indifferenti, le strade sono deserte e i canti degli uccelli riescono finalmente a vincere l’incessante inquinamento acustico che attanaglia le grandi città. Anche chi non è un amante della Natura o semplicemente non ne aveva mai prestato attenzione, in questi giorni non può evitare di notarlo ed è una splendida melodia. Anche gli alberi stanno cambiando, si sono vestiti di foglie, gemme e splendidi fiori, gli insetti ne approfittano e di loro gli uccelli, indaffarati nel corteggiarsi amorevolmente in vista della nidificazione.
E così sfruttiamo questo momento per catapultarci in questo fantastico mondo Naturale che ci abbraccia anche quando siamo a casa.
Ognuno con le sue emozioni e sensazioni approfondisce la tecnica fotografica che più lo aggrada per disegnare sul sensore un particolare del mondo che lo chiama, sia esso vegetale, animale o il micromondo.
Io in questi giorni mi sto divertendo con mia figlia a cercare forme di vita sul balcone, appena troviamo qualche piccolo insetto ci organizziamo con i nostri mezzi, io con la reflex e lei con il suo tablet per fargli un piccolo servizio fotografico, sempre se il nostro nuovo amico ce lo vuole concedere. Se poi, come spesso accade, non conosciamo bene il nome o le caratteristiche del nostro nuovo ospite, facciamo insieme una piccola ricerca ed ecco che tutto questo tempo che abbiamo per stare in casa, diventa prezioso per poter imparare cose nuove…
Ogni nuovo incontro però diventa anche un momento per trasmetterle come approcciarsi alla Natura, cercando di osservarla a distanza e con discrezione, per godere del momento senza possibilmente entrare nella scena o disturbare. Ed è così che spesso prendiamo il binocolo e la guida al riconoscimento degli uccelli e ci divertiamo insieme, come in un gioco, a vedere chi avvista prima un uccellino sui rami degli alberi o sui tetti dei vicini.
Abbiamo incontrato anche diversi insetti e rivedendoli “zoomati” dopo qualche scatto con obiettivo macro, ci siamo divertiti a fantasticare sui loro buffi o inusuali dettagli. Anche loro ci hanno insegnato tanto, ed ammirando il loro comportamento abbiamo cercato di capire le reazioni di quei piccoli animali alla nostra presenza.
In questo periodo così surreale, finalmente tutto si è un po’ rallentato, la frenetica vita quotidiana si è dovuta fermare, abbiamo quindi tempo di ascoltare, abbiamo tempo per pensare e forse capire che non siamo soli, che facciamo parte di un magnifico mondo Naturale. Ne facciamo parte, non ne siamo a capo, siamo solo un tassello di tutto il sistema, ma un tassello importante. Sì siamo un anello fondamentale della catena, perchè ogni nostra azione può avere degli effetti immensi nel ciclo vitale. Basti solo pensare alla situazione attuale e alla zoonosi che ha portato al Covid19. E non è stato neppure il primo caso, c’è stata la Sars, l’influenza suina, ma ancora non ci siamo fermati a riflettere.
Questo periodo di “isolamento”, se così lo vogliamo chiamare, spero ci renda tutti un po’ più consapevoli.
Consapevoli che ogni azione che abbiamo fatto e che faremo avrà delle conseguenze: resta a noi cercare di adoperarci per far sì che il futuro sia migliore, per noi e per la Natura di cui facciamo parte.
Classe 1979, ha partecipato al suo primo campeggio all’età di 3 anni. Sin dall’infanzia la passione per la Natura ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella sua crescita. Innamorato della Vita, dedica gran parte del tempo libero all’osservazione della fauna selvatica ed ancora più spesso alle sue tracce e all’ambiente in cui vive. L’avvicinamento alla fotografia è stato un percorso graduale ed inevitabile perché, dice, è lo splendido strumento che gli permette di vivere e condividere la bellezza del mondo che ci ospita e le emozioni provate in natura.