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#pdv – La fotografia come forma di espressione artistica … di Nicoletta Muscas

Il punto di vista – #PdV
La fotografia come forma di espressione artistica
Nicoletta Muscas punta la luce sulla “risposta emotiva” del fotografo di fronte alla natura, che è soggetto sempre delle sue fotografie, e invita a riflettere sulla visione unica che ogni autore imprime nelle proprie immagini. 
 
 
 
Illegame tra il fotografo e il territorio in cui opera è sicuramente molto importante.
Tuttavia, non sempre le fotografie che ritraggono soggetti naturali vengono concepite con il solo scopo di raffigurare in maniera oggettiva e riconoscibile il luogo nel quale sono state scattate o documentare il comportamento di una determinata specie.

PdV_Mucas1_01Talvolta, l’intento è quello di condividere la risposta emotiva del fotografo di fronte alla maestosità di un paesaggio, alle geometrie di un fiore o agli affascinanti riti del mondo animale, solo per fare qualche esempio.
L’immagine che ne risulta può suggerisce concetti non strettamente legati al luogo dal quale trae origine, alla flora o alla fauna rappresentate.

 

L’idea dell’immagine come metafora, benché ampiamente utilizzata in altre arti visive, è spesso una rivelazione per i fotografi.

L’atto di fotografare è di per sé semplice: qualsiasi soggetto può essere ritratto da chiunque si trovi in un dato luogo in un dato istante e sappia azionare una fotocamera.
La fotografia è molto democratica in questo. I moderni smartphone hanno reso ancora questo gesto ancora più immediato.

Attraverso le immagini creative, il fotografo ha invece la possibilità di mostrare qualcosa che prescinde dalle qualità intrinseche di un soggetto e dalle circostanze del momento.
Esse si originano dalla sua visione unica, dalla sua capacità espressiva, e sono capaci di mostrarci qualcosa che non esisterebbe se egli non l’avesse immaginata e creata.

PdV_Mucas1_02È grazie alla creatività che possiamo caricare di nuovi significati la corteccia di un albero, un cumulo di neve modellato dal vento, una crepa sul ghiaccio.
Se un’immagine illustrativa si limiterà a ritrarre questi elementi, che potranno essere già di per sé interessanti, un’immagine creativa comunicherà qualcosa che andrà oltre le sembianze di ciò che appare visibile nel fotogramma. Cosa ci colpisce ed emoziona davanti a questo genere di fotografie è, dunque, la genialità con la quale l’artista ha reinventato il mondo mostrandoci ciò che è conosciuto in modo inaspettato.

L’arte non è lo specchio in cui riflettere il mondo, ma un martello per forgiarlo – diceva il poeta e scrittore russo Vladimir Majakovskij.

Sarebbe dunque un errore limitarsi a valutare il grado di fedeltà di queste immagini con la realtà (criterio spesso adottato anche dagli stessi fotografi) in quanto significherebbe non riconoscere i diversi generi, stili e intenti che caratterizzano questo linguaggio.

Ed è proprio questa incapacità uno dei più grossi limiti verso il pieno riconoscimento della fotografia come forma di espressione artistica a differenza di quanto avviene per alter forme d’arte come la pittura e la scrittura, dove chiunque saprebbe distinguere (e valutare di conseguenza) un dipinto astratto da un’illustrazione tecnica, una poesia da un articolo di cronaca.

Nicoletta Muscas, Cagliari

 


Nicoletta Muscas
Muscas_squareSono nata a Cagliari nel 1977. Innamorata della mia Sardegna, concordo con Proust nel sostenere che il vero viaggio, la vera scoperta, consista non tanto nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi. Sono però altrettanto convinta che allenare il proprio sguardo alla differenza aiuti a riconoscere e ad apprezzare i mille volti che la bellezza può assumere. Forte di questa convinzione, alla fine del 2015 intraprendo un lungo viaggio nel nord Europa alla scoperta dell’Artico, dove trascorrerò circa tre anni. Amo osservare i piccoli dettagli e comporre immagini astratte che ritraggono armonie di forme e colori. Pur non escludendo le immagini documentaristiche, traggo maggiore gratificazione dalla realizzazione di immagini più intime in cui l’oggetto non coincide con il soggetto e il didascalico cede il passo all’evocazione. 

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