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#PdV – Infinite forme (bellissime)…di Antonio Monaco

Il punto di vista – #PdV
Infinite forme (bellissime)
La fotografia macro consente osservazioni ravvicinate ad un dottore naturalista. Le sue lenti indagano tra il fogliame per scovare i bruchi. Autentica passione per Antonio, che adora ammirarli tra colori sgargianti e infinite forme (bellissime).

Polipodi. Molti di noi li conoscono con il loro nome comune: bruchi.
Durante le mie uscite, sovente mi capita di sorprendermi a riconoscerli immobili addossati a fili d’erba, a volte vaganti con il loro incedere paziente e sinuoso su staccionate, oppure intenti a fare ciò che sanno fare meglio: mangiare!

Per me, che sono dottore naturalista, rappresentano, in maniera tangibile e concreta, cosa sia la biodiversità con le sue infinite forme bellissime (parafrasando il titolo del celebre libro di Sean B. Carroll).

Pdv_MonacTA_03Con la mia fotocamera e il mio obiettivo macro, ogni qualvolta mi si presenta l’occasione, non mi stanco mai di ritrarli, cercando di fissare, nella mente e nel cuore, ogni aspetto di queste bizzarre creature: colori sgargianti con accostamenti cromatici di forme e geometrie da far invidia a maestri come Kandinsky oppure talmente uniformi, da sembrare essi stessi steli o piccoli ramoscelli; adorni di appendici a forma di ipsilon, uncino, spine o talmente ramificate da sembrare una geometria frattale.

Spesso, quando mi capita di incontrarli, è presente con me mia figlia che prova per loro un’incontenibile ammirazione: colorati, piccoli, teneri ma talvolta capaci di sorprenderci. Come quella volta, sulla murgia pugliese, in un assolato e rosso pomeriggio di marzo in cui all’interno di “nidi” di Malacosoma franconicum (aggregati setosi di bruchi di questa falena) queste larve si muovevano a scatti in maniera sincrona e sincopata come sotto un influsso di chissà quale segnale.
Oppure quando, nei boschi del Parco Nazionale del Pollino, vidi calarsi, come funamboli esperti, dalle fronde degli alberi e appesi al loro esilissimo filo di seta, piccoli bruchi di geometridi.

E’ difficile descrivere tutte le caratteristiche di queste stupende forme animali che a volte sono perfino più sorprendenti delle loro immagini adulte (i Lepidotteri, ma anche Mecotteri e Imenotteri).

Non è facile incontrarli, perché molti di loro sono di dimensioni ridotte e con colori criptici, ma non è neanche possibile ignorarli quando si palesano con le loro colorazioni aposematiche di avvertimento e la loro taglia possente (sfingidi).

Pdv_MonacTA_13E li possiamo fotografare, riportando a casa ricordi di fantastici tasselli del meraviglioso caleidoscopio della natura che ci circonda, appena prima che si trasformino in crisalidi e poi adulti pronti a perpetuare il ciclo della vita.
Antonio Monaco, Taranto

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Antonio Monaco
Nato in provincia di Bergamo nel 1967, risiede a Taranto da sempre. E’ laureato in Scienze Naturali e il profondo interesse per il mondo naturale si è accompagnato, fin dal 1997, con la fotografia (prima analogica e poi digitale). Ha contribuito, con proprie immagini, all’ultima edizione della Flora d’Italia. E’ socio AFNI dal 2019.
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