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Diga Zaffarana

Il 15 Ottobre 2017 si é svolta un’importante manifestazione all’insegna della tutela ambientale.

L’idea é nata in seguito ai ripetuti ritrovamenti di individui di Cicogna bianca (Ciconia ciconia Linnaeus, 1758) deceduti,  ed addirittura un Aquila di Bonelli (Aquila fasciata , Vieillot, 1822) ferita da probabile impatto con linee elettriche, presso un piccolo ma importante bacino idrico nel trapanese ossia Diga Zaffarana.

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Così, sulla stregua di una precedente manifestazione di discreto successo e risvolto mediatico, si è costituito in poco tempo un nucleo compatto di ben 17 sigle di associazioni, enti e imprese operanti nel settore faunistico.

La traccia di quell’evento evidentemente ha attecchito, é stata notata e da li é sorta la proposta di veicolare questa voglia di proteggere il territorio e l’ambiente naturale con una manifestazione ben strutturata e con un progetto da far nascere ed alimentare negli anni.

Ma perché questa diga, sconosciuta ai più é così importante? Subito spiegato: questo bacino idrico di 12 ha uso irriguo e si trova esattamente lungo la rotta migratoria di tantissime specie di rapaci e non; ma a rendere ancora più speciale l’area é la stretta vicinanza con una grande discarica attiva. Difatti i Nibbi bruni stazionano a centinaia e centinaia prima di spiccare il volo per la grande traversata, con loro anche svariati Nibbi reali e non sono mancate segnalazioni speciali come ad esempio Capovaccai, Aquila imperiale e Aquila anatraia minore.

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Ultimamente anche due Aquile di bonelli -entrambe ben note al progetto Life ConRaSi (conservazione rapaci siciliani)-  dotate di sistema di rilevazione satellitare. Proprio questo sistema satellitare ha permesso di soccorrere tempestivamente la malcapitata.

Fatta questa premessa veniamo all’evento vero e proprio, che si é tenuto presso il centro visite Maria Stella del WWF di Trapani e che ha visto in ordine cronologico i seguenti interventi : Prof. Giovanni La Gra per EBN Sicilia, Dott. Salvatore Surdo per l’Università degli studi di Palermo, Dott. Massimiliano Di Vittorio per Life ConRaSi, Prof. Bruno Massa per l’Università degli studi Palermo, Prof. Mario Lo Valvo per l’università degli studi di Palermo, Giovanni Spinella per Afni Sezione Sicilia.

Dagli interventi  è scaturita l’importanza di valorizzare ovviamente l’area e stimolare l’economia locale verso la possibilità di investire nelle attività di turismo alternativo e destagionalizzato. Durante gli interventi vengono mostrate le peculiarità della zona e il suo valore in biodiversità e viene stimolato il confronto allargato tra i più disparati interlocutori uniti dal comune interesse nel rendere la giusta tutela al luogo. La presenza di Afni in questo panorama é di grande importanza in quanto vuole energicamente dimostrare che il ruolo del fotografo naturalista non é marginale, tutt’altro.

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La maturazione culturale deve portare alla proattività di ognuno e il fotografo naturalista ha l’obbligo morale di proteggere e valorizzare ciò che ama immortalare. Proprio nell’ottica di questo diretto coinvolgimento delle persone si é svolto, nei giorni precedenti l’evento, un piccolo contest fotografico chiamato per l’appunto “Digazaffarana2017” rivolto ai membri del gruppo FB della sezione siciliana di Afni; il tema consigliato era il “peso della pressione antropica nel mondo naturale”.

A margine della manifestazione è stata effettuata la premiazione delle foto vincitrici che hanno visto al primo e terzo posto l’autore Salvatore Macrì e al secondo posto Salvatore Martorana. A premiazioni ultimate il gruppo intero si é trasferito alla tanto nominata Diga Zaffarana dove -con l’amaro in bocca- si é dovuto constatare la pressocché totale assenza di avifauna e la malsana presenza di capanni mimetici da caccia, oltrechè la presenza impressionante di cartucce che galleggiavano in maniera spettrale sul pelo dell’acqua.

Ma …..la si prende con filosofia, la manifestazione é servita anche a dimostrare la cruda realtà dei fatti.

 

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Ora la prospettiva si estende al futuro, ai propositi e alla grande voglia di portare avanti questa progettualità al fine di dare la giusta protezione a questo piccolo prezioso specchio d’acqua.

Giovanni Spinella

(AFNI Sicilia)

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