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Paludi e Squame – Marco Colombo e Matteo Di Nicola
February 14th, 2017
Marco Colombo e Matteo di Nicola sono due fotografi che non hanno bisogno di molte presentazioni, perlomeno per i lettori di Asferico, poichè con le loro foto e scritti collaborano da tempo con noi.
E’ quindi con particolare emozione che sfoglio questo loro libro fotografico, ‘Paludi e squame’, che, come tengono a ribadire gli autori, e’ un atto di amore’ verso quella fauna cosiddetta ‘minore’ che spesso siamo portati a tralasciare perché meno dotata di attrattiva rispetto ad animali piu’ carismatici. Quella fauna che nelle persone desta indifferenza e persino, a volte paura e ribrezzo.
E qui potremmo aprire una lunga, lunghissima, dissertazione sulla ‘fauna minore’ che, a conti fatti (da persone ben piu’ autorevoli del sottoscritto), costituisce ben il 95% delle specie faunistiche del pianeta e che è un elemento fondamentale per la conservazione e l’equilibrio della biodiversità.
Marco e Matteo ci presentano una serie di foto decisamente d’impatto, che vanno al di la della tecnica, che pure è decisamente elevata, e che sconfinano spesso e volentieri nell’arte visiva. Sono immagini fatte di colori, sfocati e riflessi, ma anche di ambientazione e paesaggio.
Immagini di soggetti gia’ difficili da trovare a da ritrarre -come chiunque si è cimentato in questo genere di foto ben sa- diventano dei veri e propri racconti visivi degli habitat e delle abitudini di questi animali. Le ambientazioni molto presenti ma mai invadenti ci narrano delle storie della loro vita e ci danno da pensare come possa essere legata a doppio filo a delle azioni e delle decisioni che l’animale uomo prende con tanta superficialità e incoscienza delle conseguenze per il micro-mondo che lo circonda.
Un universo che riteniamo distante da noi ma che è parte integrante del nostro ed è fondamentale anche per il nostro benessere e sopravvivenza.
Per questo non posso che consigliare questo libro sia alle persone appassionate di fotografia che troveranno tantissimi spunti interessanti e soprattutto una gioia nel vedere immagini cosi’ ben realizzate , ma anche e soprattutto a chi vuole iniziare ad interessarsi ed appassionarsi a queste splendide creature.
PALUDI E SQUAME
rettili ed anfibi d’Italia
edizioni AFI
per acquistarlo : http://paludiesquame.wix.com/paludiesquame
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Il Monte San Vicino – Sezione Marche
February 10th, 2017Concretizzare i propri lavori fotografici non è
facile e lo sappiamo tutti noi che abbiamo questa passione.
La sezione AFNI Marche ha deciso di valorizzare
una parte del proprio territorio attraverso una interessante e completa pubblicazione, ma le cose non sono state proprio cosi’ semplici come possono apparire.
Saverio Barchiesi, coordinatore della sezione, ci ha spiegato come sono andate le cose.
Nelle sue parole, tanti suggerimenti che saranno utili a tutti coloro che vogliono misurarsi in un progetto simile.
Per noi la cosa è fattibile e vi spieghiamo come:
Ciao Saverio, ci spieghi come è nata l’idea e come avete lavorato?
S. Tutti gli anni noi della sezione Marche ci diamo un obiettivo, così nel 2012 abbiamo di dedicarci alla nuova Riserva del Monte San Vicino, rimasta fuori dal precedente lavoro sulle aree protette marchigiane del 2008 perché istituita l’anno successivo.
Siete partiti con un progetto preciso, ovvero esattamente quello di realizzare un libro, oppure in maniera diversa e la cosa si è concretizzata in un secondo momento?
S. In effetti l’idea precisa non c’era. Non sapevamo cosa ne sarebbe venuto fuori quando abbiamo iniziato a lavorarci: pensavamo ad una mostra, ma pian piano che le immagini arrivavano ci siamo resi conto che eravamo riusciti a coprire un anno solare e le 4 stagioni rendevano al meglio delle nostre possibilità la bellezza di questi luoghi. Insomma c’erano tutte le premesse per tirarne fuori un’opera dai contenuti speciali e dagli obiettivi particolari.
Alla fine invece di una mostra avete realizzato un libro. Puo’ sembrare una cosa molto difficile da fare.
S. Inizialmente pensavamo che produrre un libro con le nostre sole forze (economiche soprattutto) fosse impensabile, ma poi è diventata una sfida. Il problema principale è che provavamo a chiedere finanziamenti e contributi ma vedevamo chiudersi tutte le porte. Tuttavia non volevamo arrenderci.
Avevamo già realizzato una copia di prova e sfogliarla tra le mani ci ha regalato una forza incontenibile. Il lavoro era praticamente terminato, abbandonare a quel punto avrebbe significato un anno perso ed una sconfitta morale per ognuno di noi.
Avete fatto una vera e propria prevendita del libro. Vi siete mossi quando avete raggiunto un numero sufficiente di prenotazioni oppure comunque ci avete messo del vostro?
S. La nostra sezione è molto numerosa e i soci sono stati i primi a darsi da fare acquistando copie per se e per gli amici, poi abbiamo fatto una prevendita per alcuni mesi in ogni occasione possibile, feste paesane, eventi fotografici e anche tramite internet, social network e tutto quello che la rete offre.
Anche alcuni esercizi commerciali ci hanno dato una mano. Una volta raggiunto un numero di copie che ci coprisse una buona parte della spesa siamo partiti.
Immagino abbiate lavorato molto per promuovere la prevendita. Avete mai avuto paura di non raggiungere il vostro obiettivo?
S. La risposta è si per entrambe le cose.
L’occasione era quella di far conoscere il territorio del Monte San Vicino e Monte Canfaito, dovevamo assolutamente mettere a frutto il grande impegno e il dispendio di energie, per una nuova cultura
dell’ambiente e per nostra soddisfazione. Non dimentichiamo che la maggiorparte di noi è cresciuta all’ombra del San Vicino. Ci siamo quindi mossi in tutte le direzioni per acquisire prenotazioni di
copie del libro ed arrivare ad un numero sufficiente per impegnarci economicamente all’avvio della stampa.
Ora che il traguardo è stato raggiunto, con grande impegno e sacrificio, che considerazioni ne può trarre?
S. E’ stata un’esperienza molto stimolante, sicuramente faticosa, ma vedere finalmente il libro stampato ci ha regalato una grande emozione: toccarlo con mano e sfogliarlo ci ha in un attimo ripagato di tutte le ore dedicate alla sua realizzazione.
Il punto di forza di questo lavoro è la sua eterogeneità, dovuta alla grande partecipazione dei soci: 29 autori che hanno composto questo mosaico con 29 punti di vista, sensibilità e tecniche di ripresa.
Credi che sia un tipo di iniziativa da prendere ad esempio per le altre sezioni o comunque da associazioni o privati che intendono proporre un iniziativa editoriale?
S. Sicuramente si, in questo periodo non è sicuramente facile trovare un editore o qualsiasi altro soggetto che finanzi in toto un libro. Un’associazione può già contare sui suoi membri per una buona base da cui partire sia per l’acquisto di copie che per far conoscere il libro di cui comunque consiglio di stampare una copia da visionare. I libri anche fotografici si possono stampare con poche decine di euro e quindi la prima cosa da fare è quella, avere qualcosa da sfogliare per un potenziale interessato è essenziale, se riscuote interesse con una buona prevendita si può raggiungere la sicurezza economica per il progetto e vedere realizzare il sogno.
Per chi fosse interessato il libro si intitola
“Il monte San Vicino” 150 pagine, 140 fotografie, testi in
italiano e inglese, 28×23 cm, € 25,00 + spese spedizione
Per informazioni: Saverio Barchiesi
info@afnimarche.it
www.afnimarche.com
Matteo Zanvettor : El Viento Altiplanico
February 20th, 2013Un incredibile viaggio in Sud America attraverso il deserto di Atacama le Ande cilene e gli altopiani boliviani alla ricerca della natura più selvaggia. Un indimenticabile esperienza umana e fotografica.
Abbiamo chiesto al fotografo Matteo Zanvettor qualche informazione sul video e sul progetto che sta dietro questo viaggio.
Ciao Matteo, siamo curiosi di capire cosa ti ha attirato e come è maturata l’idea di andare nel deserto dell’Atacama?
L’idea del deserto di Atacama è venuta al mio compagno di viaggio Alessandro, guardando in rete immagini e filmati mi sono convinto della bellezza di quei posti e ho accettato la sfida.
Il video è molto interessante ma ti conosciamo di piu’ per le tue fotografie. Dobbiamo quindi pensare che prossimamente vedremo qualcosa in tal senso?
Si c’è altra carne sul fuoco, la fotografia è la mia attività principale e penso che lo resterà ma la funzione video delle reflex e la continua crescita delle action cam mi hanno aperto anche questo mondo, divertente affascinante ma molto impegnativo.
Quali sono state le difficoltà, se ce ne sono state, in questo tipo di ambiente, e quanto tempo siete stati?
Siamo rimasti in Cile 19 giorni e 3 in Bolivia, la difficoltà principale è stata senza dubbio l’altitudine, siamo passati da 2400 a 4300 metri senza tappe intermedie e questo ci ha creato i classici sintomi da mal di montagna rendendoci poco operativi per 3 giorni consecutivi.
Chile el Viento Altiplanico from Matteo Zanvettor on Vimeo. Altre e piu’ dettagliate informazioni, insieme a delle splendide foto, le potete trovare sul blog personale dell’autore : http://www.dreamerlandscape.com/dream/?p=2910
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