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#PdV – Quando il tempo non esiste…di Saverio Barchiesi

Il punto di vista – #PdV
Quando il tempo non esiste
La natura vissuta in totale immersione accoglie e esalta la concentrazione, il pensiero, le sensibilità. E allora i pensieri possono correre liberi in uno spazio “senza tempo”, come quello descritto dal nostro autore, quando riesce a concedersi una giornata governata solo dai ritmi circadiani.
 
 
Ecosì è successo nuovamente: dopo il lockdown primaverile, la mia regione, le Marche, è passata dal colore giallo, all’arancio (parlo ovviamente delle aree a cui si associano i colori in base al rischio epidemico di diffusione del coronavirus), decretando un limite drastico ai movimenti delle persone.
Fortunatamente mi sono mosso in tempo e sono riuscito a fare delle uscite fotografiche per godermi la stagione più bella dell’anno per i fotografi, l’autunno, che con i suoi stupendi colori veste la natura.
I gialli gli aranci ed i rossi hanno colorato i nostri paesaggi e, come dicevo, purtroppo anche le nostre regioni per altri motivi, queste uscite mi hanno però permesso di non pensare troppo a questi tristi eventi.

I momenti che trascorro a contatto con la natura per fotografare, sono scanditi solo dalla luce: mi ritrovo a controllare l’orologio solo perché il buio prende campo e l’esposimetro è lì ad indicarlo. Per questo le giornate più proficue dal punto di vista fotografico sono quelle completamente assenti da impegni, ho creato quindi nel mese di ottobre e novembre i presupposti per godermi questa stagione.

Pdv_Barchiesi1_02Queste occasioni senza tempo mi permettono di ambientarmi nel luogo, per cogliere tutta la bellezza che esprime: il cambio della luce e delle condizioni atmosferiche trasformano radicalmente quello che ci circonda e da un paesaggio piatto e banale può scaturire lo stupore per uno scenario maestoso.
Mi piace lasciarmi sorprendere da questi cambiamenti e da luoghi che non conosco.

Non amo programmare orari, recarmi in punti super frequentati da altri fotografi per rifare immagini già scattate a migliaia, che poi ovviamente risultano tutte uguali e spesso troppo impersonali. Mi piace credere che la mia foto sia unica, perché io sono unico (soprattutto per i miei difetti ovvio) e io decido dove, come e perché scattare.
Anche i cambiamenti in me stesso si riflettono nelle foto. Gli stessi luoghi cambiano al cambiare del mio umore, le mie esperienze di vita…i libri che leggo ad esempio, mi portano sicuramente a visioni diverse in periodi diversi della mia esistenza.

Ritornando ai luoghi, dopo aver assorbito i grandi spazi mi dedico ai particolari, l’occhio si concentra sempre più sulle porzioni più piccole del paesaggio, non per questo meno affascinanti, ma che a me colpiscono solo dopo un po’, solo dopo essermi ambientato, o forse in realtà è la natura mi si mostra solo dopo aver capito che sono lì per lei, per ammirarla, per corteggiarla e non per “uno scatto e via”.

Pdv_Barchiesi1_14L’appennino marchigiano offre spazi incantevoli, mi sorprendo sempre nel constatare che a pochi chilometri da casa puoi ritrovarti isolato completamente nella natura, senza traffico e persone.
Questo mi consola, penso che non abbiamo ancora distrutto tutto, nessuno può sapere cosa ci riserverà il futuro, il cambiamento può essere repentino in qualsiasi direzione, quello che stiamo vivendo in questo ne è la dimostrazione.
Non per questo dobbiamo rassegnarci pensando di essere ininfluenti nella conservazione dell’ambiente, molto di quello che vediamo intorno a noi è colpa e merito nostro, mai fermarsi nel perseguire il nostro obiettivo di fotografi naturalisti dell’AFNI: prima quello collettivo di rispetto e conservazione dell’ambiente e poi anche quello più personale di uno scatto che conservi tutte le sensazioni della nostra giornata a contatto con la natura.

 

Saverio Barchiesi, Monsano (An)

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Saverio Barchiesi
Saverio Barchiesi. Nato nel 1968, vivo nelle Marche. Sono passati quasi 15 anni dall’inizio del mio viaggio con la fotografia, è un percorso che non trova sosta, è per me un viaggio necessario, è un viaggio per scoprirmi, per capirmi, per trovare un equilibrio, in questo viaggio la mia compagna è la natura, perché è la cosa più pura e sincera che si possa trovare.
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