
Il punto di vista – #PdV
In Sintonia con l’ambiente
Fuggire dalla città, dal quotidiano, e trascorrere qualche ora alla ricerca di un equilibrio con sè stessi, entrando in sintonia con gli spazi naturali. Scattare al ritmo della luce, immergendosi in un mondo piccolissimo fatto di prede e predatori.
È ancora buio alle cinque del mattino, ma qualcosa mi sveglia. E’ l’ora giusta perché bisogna essere lì ben prima del sole, mezzora di curve in macchina e poi pochi metri a piedi ma ci siamo.
Mi metto a terra cercando di occupare meno spazio possibile tra l’equiseto e i carici con gli occhi all’altezza dell’erba e il miracolo avviene: i primi raggi di sole accendono i fili d’erba colmi di rugiada e loro appaiono: loro il piccolo grande mondo incantato delle libellule, delle damigelle e delle farfalle delle zone umide alpine.
Prima non si vedevano sembrava una distesa verde e basta poi gli occhi entrano in sintonia con le forme e i profili o forse sono loro che come fate prima nascoste da un incantesimo si lasciano guardare.
Ma forse è importante dire che in primavera-estate appena posso scappo dalla città di Brescia e mi rifugio in Alta valle Camonica, il mio spazio rigenerativo ancora ricco di natura anche se continuamente insidiato da quella che chiamano valorizzazione del territorio che si traduce in strade, cemento, alberghi, canalizzazioni.
Le piccole zone umide alpine: pozze di abbeverata, laghetti e torbiere sono fra tutti gli ambienti i più fragili, perchè esposte al cambiamento climatico e all’inquinamento oltre che alla insensata pulsione umana di prosciugare e sfruttare ogni metro.
Eppure questi ambienti sono scrigni di biodiversità, la casa di creature alate specializzate che solo in un mix di vegetazione acquatica-temperatura e acqua possono vivere.
Oggi assistiamo a un declino generale in Italia della presenza di insetti e le libellule e le farfalle delle zone umide alpine non fanno eccezione.
Ma torniamo al nostro laghetto, prima che il sole scaldi le ali di libellule e farfalle e le faccia diventare molto attive, cerco senza disturbare, di cogliere colori luci e atmosfere.
Gli scarponi ormai sono zuppi e i pantaloni in tela cerata iniziano a scaldare. Sono le nove di mattina e i contrasti iniziano ad essere troppo forti.
Ultimamente in uno scatto prediligo il sentimento e l’emozione più che la precisione e il dettaglio e quasi sempre scatto a mano libera forse perché non ho voglia di usare il cavalletto.
La ricerca della giusta posizione e angolazione ha una grande importanza per ottenere uno sfondo interessante che partecipi con il soggetto allo scatto, ma cerco di farlo senza danneggiare la delicata flora acquatica o spostare il soggetto perchè voglio restare un cercatore di immagini presenti in natura.
