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Il Miracolo in Val Roseg è merito dell’uomo?

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(Articolo di Stefania Marcelli)

 

La Val Roseg, e ciò è noto ai fotografi naturalisti, regala immagini di una natura incontaminata dove gli animali tipici delle zone boscose di montagna si lasciano come per miracolo avvicinare con estrema facilità. 
Questo fenomeno, che si realizza nel più antico fra i parchi europei, però, forse non molti sanno che non è frutto di un “miracolo”, di una bizzarria inspiegabile, ma la conseguenza di una sinergia di fattori come:
 
-una cultura ambientale diffusa tra gli abitanti della valle e maturata da tanti decenni, certo da più di un secolo
-un lavoro cooperativo di associazioni ambientaliste come la “Vogelschutz Engadin”, il WWF, PRO NATURA  e in sintonia con Associazioni umanitarie operanti nella zona come MOVIMENTO (settore Ufficina) di Samedan.
 
Gli abitanti della valle,  da sempre , hanno lavorato per un mantenimento rispettoso del loro ambiente naturale educando a ciò tutte le generazioni a seguire. 
Questo emerge dalle interviste a giovani e anziani della valle e di questo si trova già testimonianza nella biografia e nei racconti di un personaggio “antico” e molto amato nella zona: la pittrice e scrittrice Mili Weber (1871-1978) la cui casa nel bosco oggi è museo.(1)
Una protezione intelligente e responsabile della valle oggi è portata avanti con un lavoro più strutturato , attraverso le associazioni sopra citate.
 Tra esse la “Vogelschutz engadin” si pone in prima linea per la conservazione e cura dell’ambiente naturale dell’avi fauna locale e promuove fin dal 1984 iniziative come escursioni , conferenze e mostre atte alla conoscenza e sensibilizzazione, in particolar modo delle giovani generazioni perché sviluppino e rafforzino una coscienza ambientale responsabile(2).
 
Affiancano e rafforzano questo lavoro il WWF, che non ha bisogno di presentazioni(3), e l’associazione PRO NATURA la più antica organizzazione per la protezione della natura in Svizzera (anno di fondazione1909). 
 
È a questa organizzazione che risale l’opera di fondazione del parco nazionale svizzero nel 1914 ed è essa che oggi gestisce circa 700 riserve naturali e una dozzina di centri natura in tutta la Svizzera. 
 
PRO NATURA che conta 140000 membri, è un vero baluardo a protezione della natura in Svizzera .
 Essa ha tra i suoi obiettivi: 
– accrescere la biodiversità, 
– proteggere i paesaggi,
 – tutelare le risorse naturali 
– e ultimo ma non meno importante per spiegarci la realtà della val Roseg: rafforzare il legame con la natura occupandosi attivamente di protezione in campo legislativo, ma anche a livello pratico e a livello educativo per adulti e bambini.
 È a PRO NATURA che si debbono successi come la creazione di una riserva naturale in luogo di una autostrada, la conservazione di paludi protette invece della costruzione di una piazza d’armi o la reintroduzione del castoro in Svizzera con campagne a promozione del progetto.(4)
 
Il lavoro di queste forze ambientaliste da sole però non basterebbe a spiegare il “miracolo” Val Roseg, viene loro incontro un tessuto sociale fertile, ricco di una grande cultura ambientalista e capace di sviluppare iniziative di sostegno umano convergenti col sostegno dell’ambiente.
 
Di questo è testimonianza l’associazione MOVIMENTO che ha sede a Semedan.
 
Negli scopi di tale associazione c’è il sostegno a persone con handicap fisici o mentali e tra le attività occupazionali progettate per i propri assistiti c’è il confezionamento di sacchetti di semi per gli uccelli del bosco. Ed è dalle offerte lasciate per tali sacchetti che deriva una parte per il sostentamento dell’associazione stessa.(5)
 
Dunque cosa insegna la Val Roseg?
Che Il “miracolo ” ambientale si compie, ma solo quando l’uomo con tenacia ed impegno lavora perché si realizzi.
 
Note:

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